NO AGLI INCENRITORI, SI ALLA DIFFERENZIATA

Per saperne di più sulle alternative a discarica-inceneritore scarica questi documenti

sabato 6 settembre 2014

Rifiuti Sanitari e urbani per il secondo inceneritore della Conca. Terni continua ad essere individuata come la terra del bengodi per inceneritoristi di ogni risma.Ma la pazienza ha un limite?




TerniBiomassa, società ternana della holding ravennate Tozzi Spa (che ha acquisito nel 2013 l’ impianto ex Printer), ha infatti presentato in Regione ad agosto una richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale in cui comunica che brucerà appunto rifiuti ospedalieri, fanghi di depurazione, rifiuti urbani nella forma di CDR e altre tipologie. Comunica inoltre che dismetterà la tecnologia a pirolisi per passare unicamente alla combustione diretta dei rifiuti.
Terni continua quindi ad essere individuata come la terra del bengodi per inceneritoristi di ogni risma. Un territorio che grazie alle battaglie condotte da anni in città è riuscita almeno in parte a non far bruciare i rifiuti urbani all’inceneritore di ARIA srl/ACEA, si vede obbligata comunque a subire l’esposizione alle emissioni nocive di due inceneritori, a subirne insomma le ricadute negative, a maggior ragione quando questi nemmeno portano posti di lavoro; proprio in una fase così complicata per la città impegnata nella vertenza AST, ci vediamo costretti a rincorrere le continue mosse ora di ACEA ora di Tozzi Holding e tentare di ostacolarle per non ritrovarci di nuovo due impianti inutili e dannosi senza nemmeno alcuna strategicità per il futuro anche occupazionale della città.
Certo va detto anche che con lo Sblocca Italia gli inceneritori vengono posti al centro della gestione dei rifiuti, a cui il governo Renzi vuole affidare senza più vincoli regionali e con procedimenti autorizzativi dimezzati (art. 10 e art. 15) i rifiuti di tutta Italia in una Rete nazionale degli impianti: un efficientamento utile a garantire la certezza dei profitti alle grandi holding come Hera, Acea, A2A che con lo sviluppo della differenziata soprattutto al centro-nord vedono diminuire il volume di rifiuti da fagocitare. In questo contesto normativo sta sicuramente il senso dell’investimento di Tozzi Holding nell’inceneritore ex Printer, impianto che peraltro non riceverà alcun incentivo pubblico alla produzione di energia, che rappresenta in generale il vero affare per gli inceneritori.
Ora ci aspettiamo dal Comune che sia conseguente con tutte le promesse elettorali, soprattutto con quella secondo cui l’amministrazione si sarebbe opposta nelle sedi opportune ai nuovi processi autorizzativi. Il silenzio sulla vicenda delle diossine nelle uova è assai emblematica di un atteggiamento che non prelude a nulla di buono. Speriamo di avere torto.
Ad ogni modo martedì prossimo, durante l’assemblea convocata dal Comitato No Inceneritori, non solo verrà affrontato il tema delle diossine nelle uova prelevate a Borgo Rivo ma anche l’ulteriore esposizione a cui la città potrebbe tornare a fare i conti. Saranno presenti Italia Nostra, il comitato di Vascigliano, Medici per l’Ambiente per costruire insieme una piattaforma di proposte alla città sul tema della salute da contrapporre alle agenzie di tutela e protezione che non compiono, secondo il Comitato, appieno i loro doveri istituzionali.

Comitato No Inceneritori Terni





Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.