Abbiamo voluto portare alla
luce una notizia che ha dell’incredibile se non fosse vera, e cioè l’ipotesi di
acquisto dell’impianto di incenerimento a pirolisi di Printer srl da parte
della Tozzi Holding Spa di Ravenna.
Questa impresa attraverso
una sua controllata, la Tozzi Renewable Energy spa, ha costituito una società,
la Terni Biomassa srl che ha come oggetto la produzione di energia da fonti
rinnovabili. Cioè l’ennesima operazione di speculazione economica legata agli
incentivi pubblici dati alle fonti “rinnovabili” che ormai abbiamo capito sono
uno degli inganni della tanto decantata green economy. Tra l’atro la Tozzi ha
disseminato la Puglia di centrali a biomasse creando ogni volta forte
opposizione sui territori investiti da questi progetti. Fa parte poi delle
multinazionali che in Africa comprano immensi appezzamenti di terra per
coltivare piante da cui ottenere “bio”carburanti, fenomeno conosciuto come land
grabbing “arraffa terra”, che genera
spesso allontanamenti forzati di intere comunità, come testimonia anche una
camapgna di Action Aid. Il tutto ammantato dalla retorica green,e da collaborazioni con diverse università e centri di
ricerca. La scienza, lo sappiamo, non sempre fa scelte libere.
Ovviamente invitiamo la
Tozzi a desistere dai suoi intenti o ci troverà fermi nell’opposizione.
Invitiamo Sindaco e Regione a verificare urgentemente se l’impianto Printer è in possesso di Autorizzazione Integrata
Ambientale e la sua durata, e soprattutto ad impedire quest’ulteriore affronto
alla città di Terni che ha già il suo bel da fare con l’inceneritore di ACEA,
la cui partita è ancora aperta.
La Regione acquisti
l’impianto, lo smantelli e sull’area faccia nascere il Polo del Riciclo con
ASM, avviando una gestione virtuosa e pubblica dei rifiuti. Questa è l’unica
cosa degna di senso da fare. Non ci potranno essere soluzioni intermedie.
Comitato
No Inceneritori Terni